LA VESTIZIONE
Il Rito della Vestizione
Il Rito della Vestizione esprime nel Confratello il passaggio dal periodo di “aspirantato” a quello dell’effettiva entrata nel sodalizio, diventando a tutti gli effetti un “Confratello di Misericordia”.
La nuova identità rappresentata dalla “Veste”, offre al nuovo Confratello l’opportunità di vivere la varietà dei carismi della nostra antica e bellissima associazione, che fin dalla sua origine, oltre 7 secoli fa, coniuga l’impegno assistenziale e caritativo a quello di un approfondito cammino di fede cristiana.
Chi sceglie di compiere il Rito della Vestizione, dunque, desidera impegnarsi più concretamente nell’approfondire la crescita della fede, nel rendere più fervido lo spirito di preghiera, nel testimoniare la carità soprattutto attraverso l’esercizio delle opere di misericordia corporale e spirituale; questo consente di sperimentare con maggiore completezza la ricchezza della Misericordia, che fin dalla sua origine non è stata semplicemente un società di assistenza ma una vera e propria associazione di credenti cristiani, che traducono nella carità fraterna quanto credono nella fede desiderose di vivere con concretezza gli insegnamenti del Vangelo.
La cerimonia di Vestizione rappresenta molto bene la crescita collettiva spirituale e civile di un gruppo di persone. Viene celebrata durante una Santa Messa aperta a tutti Confratelli e le Consorelle, ma anche a tutta la collettività.
L’aspirante Confratello si trova quindi di fronte alla comunità del luogo a dover esprimere la propria volontà di far parte della confraternita, di avere uno stile di vita consono a chi scegli di partecipare ad una comunità evangelica, di mantenere viva la fede ricevuta durante il Santo Battesimo e l’amore verso Dio ed il prossimo, di compiere le Opere di Misericordia e di vivere un’assidua vita all’interno della Misericordia contraddistinta da rettitudine e Carità Cristiana.
Appare marcato il riferimento alla fede cristiana, ed è logico che lo sia viste le radici storiche della Confraternita.
La nuova identità rappresentata dalla “Veste”, offre al nuovo Confratello l’opportunità di vivere la varietà dei carismi della nostra antica e bellissima associazione, che fin dalla sua origine, oltre 7 secoli fa, coniuga l’impegno assistenziale e caritativo a quello di un approfondito cammino di fede cristiana.
Chi sceglie di compiere il Rito della Vestizione, dunque, desidera impegnarsi più concretamente nell’approfondire la crescita della fede, nel rendere più fervido lo spirito di preghiera, nel testimoniare la carità soprattutto attraverso l’esercizio delle opere di misericordia corporale e spirituale; questo consente di sperimentare con maggiore completezza la ricchezza della Misericordia, che fin dalla sua origine non è stata semplicemente un società di assistenza ma una vera e propria associazione di credenti cristiani, che traducono nella carità fraterna quanto credono nella fede desiderose di vivere con concretezza gli insegnamenti del Vangelo.
La cerimonia di Vestizione rappresenta molto bene la crescita collettiva spirituale e civile di un gruppo di persone. Viene celebrata durante una Santa Messa aperta a tutti Confratelli e le Consorelle, ma anche a tutta la collettività.
L’aspirante Confratello si trova quindi di fronte alla comunità del luogo a dover esprimere la propria volontà di far parte della confraternita, di avere uno stile di vita consono a chi scegli di partecipare ad una comunità evangelica, di mantenere viva la fede ricevuta durante il Santo Battesimo e l’amore verso Dio ed il prossimo, di compiere le Opere di Misericordia e di vivere un’assidua vita all’interno della Misericordia contraddistinta da rettitudine e Carità Cristiana.
Appare marcato il riferimento alla fede cristiana, ed è logico che lo sia viste le radici storiche della Confraternita.
La "BUFFA" veste storica
La veste storica che noi conosciamo meglio e che usiamo durante la Vestizione è totalmente nera e si compone di una Cappa, di un cappuccio detto “Buffa”, di un cordiglio e di un Rosario che termina con la Medaglia.
La veste storica deve essere uguale per tutte le Consorelle e i Confratelli, ed è personale.
La sua struttura va a coprire qualsiasi segno distintivo di una persona ed è richiamo all’anonimato imposto alle Opere di Misericordia.
La Cappa è la tunica di stoffa nera che va a coprire l’intera figura, mentre la Buffa è il cappuccio nero che va a ricoprire la testa lasciando soltanto gli occhi visibili.
Il Cordiglio è una corda intrecciata che viene annodata sui fianchi, e simboleggia la povertà umana davanti a Dio.
L’abito esteriore deve essere segno dell’abito interiore e morale dei Confratelli. La veste riveste il corpo come lo spirito di un Confratello dovrebbe essere rivestito dei sentimenti dell’umiltà, della concordia, della penitenza del cuore, del sacrificio, della preghiera, dell’anonimato del bene,
La Veste Storica viene consegnata ai Confratelli nel corso della Cerimonia della Vestizione .
La veste storica deve essere uguale per tutte le Consorelle e i Confratelli, ed è personale.
La sua struttura va a coprire qualsiasi segno distintivo di una persona ed è richiamo all’anonimato imposto alle Opere di Misericordia.
La Cappa è la tunica di stoffa nera che va a coprire l’intera figura, mentre la Buffa è il cappuccio nero che va a ricoprire la testa lasciando soltanto gli occhi visibili.
Il Cordiglio è una corda intrecciata che viene annodata sui fianchi, e simboleggia la povertà umana davanti a Dio.
L’abito esteriore deve essere segno dell’abito interiore e morale dei Confratelli. La veste riveste il corpo come lo spirito di un Confratello dovrebbe essere rivestito dei sentimenti dell’umiltà, della concordia, della penitenza del cuore, del sacrificio, della preghiera, dell’anonimato del bene,
La Veste Storica viene consegnata ai Confratelli nel corso della Cerimonia della Vestizione .
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